Nella nostra sezione dedicata alla salute affrontiamo oggi il tema della fecondazione assistita, analizzando in cosa consista e quali siano i principali procedimenti utilizzati per favorire l’instaurarsi di una gravidanza, anche nei contesti più complessi.
Molte coppie, pur desiderando un figlio, incontrano difficoltà nel concepire; grazie ai progressi scientifici, le opportunità di riuscirci sono oggi notevolmente aumentate.
Che cos’è la fecondazione assistita e quali sono le tecniche di base
Con il termine “fecondazione assistita” si fa riferimento a un insieme di procedure mediche che mirano a supportare la procreazione quando le possibilità di concepire naturalmente sono estremamente ridotte. Per accedere a queste pratiche è necessario rivolgersi a strutture specializzate, come centri e cliniche dedicate.
Un esempio di istituto noto per la sua esperienza è l’Instituto Bernabeu, le cui recensioni online possono fornire informazioni utili. La scelta della tecnica varia in base alle esigenze cliniche, ma quando possibile si privilegia l’inseminazione intrauterina.
Questa procedura consiste nell’introdurre spermatozoi — provenienti dal partner o da un donatore — direttamente nell’utero, utilizzando un sottile catetere. In questo modo la fecondazione avviene naturalmente all’interno dell’organismo femminile, come in un concepimento spontaneo. Si tratta di una tecnica considerata di primo livello per la sua semplicità e per la ridotta invasività, da eseguire in ambulatorio.
Le procedure di secondo e terzo livello
Esistono metodi più complessi e invasivi, classificati come di secondo o terzo livello. Tra questi, la fecondazione in vitro — conosciuta anche con l’acronimo FIVET — prevede che l’unione tra ovocita e spermatozoo avvenga in laboratorio.
Il processo si avvia stimolando l’ovaio per ottenere ovociti, che vengono poi messi a contatto con gli spermatozoi in ambiente controllato. L’embrione formato viene quindi trasferito nell’utero, con l’obiettivo di dare avvio a una gravidanza.
Un’ulteriore tecnica è la ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo), particolarmente indicata quando il numero o la qualità degli spermatozoi è insufficiente per la FIVET tradizionale. In questo caso, il singolo spermatozoo viene introdotto direttamente all’interno dell’ovocita.
Se i metodi già citati non portano risultati, si può ricorrere al trasferimento intratubarico dei gameti. In questa procedura, l’incontro tra cellule riproduttive maschili e femminili avviene nelle tube di Falloppio.
Il trasferimento può essere effettuato in due modi: il primo attraverso una piccola incisione addominale per accedere alle tube e introdurre i gameti — un intervento che richiede anestesia. Il secondo, meno invasivo, utilizza una sonda ecografica introdotta per via vaginale.
Scelta del metodo e valutazione medica
La decisione su quale tecnica adottare spetta al medico specialista, che dopo un’accurata valutazione degli esami diagnostici e della storia clinica della coppia individuerà la soluzione più idonea, cercando sempre di preferire la procedura meno invasiva.
Fonti:
- www.my-personaltrainer.it/salute/fecondazione-vitro.html
- www.salute.gov.it/portale/fertility/dettaglioContenutiFertility.jsp?lingua=italiano&id=4570&area=fertilita&menu=medicina
Disclaimer: Invitiamo i lettori a rivolgersi a un medico per chiarire dubbi o sintomi che possano influire negativamente sulla propria salute.